image

La Chiesa di Roma di Santa Maria in Trastevere ed i mosaici di Pietro Cavallini

Link sponsorizzati

Giu 29
mosaici roma

l'Annunciazione di Pietro Cavallini

Se siete turisti a Roma ed alloggiate presso un b&b roma trastevere, dovete andare sicuramente a visitare la splendida Chiesa di Santa Maria in Trastevere per ammirare anche i mosaici al suo interno, fatti dall’artista medievale Pietro Cavallini.

I mosaici della chiesa di Santa Maria in Trastevere fatti da Pietro Cavallini furono commissionati a quest’ultimo nel 1291 dal cardinale Bertoldo Stefaneschi. Il ciclo musivo è composta da sei scene, all’interno di sei riquadri, e rappresentano episodi della vita della Vergine Maria: la Nascita, l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Presentazione al Tempo e la Morte della Vergine. In queste scene è chiara la derivazione bizantina data dallo sfondo dorato che domina su tutte, tuttavia lo stile è chiaramente su altra tradizione, la paleocristiana.

Questi mosaici sono visto come la vera congiunzione, un punto d’incontro tra la memoria del passato e la nascita di un nuovo linguaggio italiano nella pittura, quindi i mosaici di Pietro cavallini sono un primo esempio di una nuova sensibilità pittorica arriverà al culmine negli ultimi decenni del tredicesimo secolo. L’elemento più importante è il recupero della tridimensionalità, è su questa base che nascono alcune premesse per la pittura successiva come l’uso deciso del chiaro/scuro e la costruzione assonometria degli elementi architettonici che entrano nella scena.

Archeobus a Roma, guida alla Roma archeologica

Link sponsorizzati

Giu 28
Archeobus

Archeobus

Un servizio utile a chi ha bisogno di una guida alla Roma archeologica è l’Archeobus, l’autobus “gemello” del più conosciuto 110 di cui abbiamo parlato qualche giorno fa.
Anche in questo caso, si tratta di un bus turistico su due piani che attraversa il centro storico di Roma e poi si dirige verso il Parco dell’Appia Antica, verso le catacombe e verso il Capo di Bove.
Il funzionamento delle corse dell’Archeobus è lo stesso della linea 110 Open ma il biglietto costa meno: la corsa dell’Archeobus ha un prezzo di 12 euro.
La prima partenza della giornata è effettuata alle ore 9 da Stazione Termini (Piazzale dei Cinquecento), mentre l’ultima alle ore 16:30. Anche per questo servizio bus c’è la possibilità di scendere ad ogni fermata, così da soffermarsi su particolari luoghi di Roma per poi risalire al passaggio della corsa successiva. Vediamo insieme l’itinerario effettuato da Archeobus: dopo aver lasciato Termini, la prima tappa è Piazza Venezia, a seguire il Colosseo, le Terme di Caracalla, Porta di San Sebastiano, la Sede del Parco Regionale Appia Antica, Valle della Caffarella, le Catacombe di San Callisto, le Catacombe di San Sebastiano, Cecilia Metella, Sant’Urbano, Capo di Bove, Stadio delle Terme, Bocca della Verità e infine si raggiungere il capolinea, la Stazione Termini.
A bordo dell’Archeobus si può utilizzare una guida di Roma in versiono audioguida, disponibile in più lingue e con auricolari usa e getta per ciascun viaggiatore.
Il biglietto famiglia Archeobus costa 40 euro e permette il viaggio per massimo 4 persone, di cui al massimo 2 adulti. Un’altra promozione permette l’acquisto del biglietto valido sia per Archeobus che per 110 Open, in questo caso il prezzo è di 25 euro invece che di 32 euro.

mosaici a roma

mosaico di Filippo Rusuti

La Basilica di Santa Maria Maggiore nel corso degli anni ha subito diverse ristrutturazioni, ma la più grande fu quella commissionata da Papa Niccolò IV, che fece decorare la facciata esterna della Basilica di Santa Maria Maggiore, a Filippo Rusuti con un ciclo musivo di splenditi mosaici. Per ammirarli prenotate delle camere roma.

I mosaici ad opera di Filippo Rusuti, sono su due registri a fondo dorato, e sono ancora visibili oggi, dietro gli archi della loggia delle benedizione, di costruzione settecentesca, che ha mutato di molto la percezione dell’opera musiva di età medievale. I mosaici furono commissionati a Filippo Rusuti(allievo di Jacopo Torriti che eseguì i mosaici absidali all’interno della Basilica), che li fece tra il 1294 e il 1308 .

I splendidi mosaici della loggia, possono essere ammirati solo su richiesta e sulla successiva prenotazione, l’attribuzione al Rusuti è fuori dubbio, proprio per la firma stessa dell’artista, che pose nella parte superiore del mosaico, l’unico dubbio sull’appartenenza al Rusuti è la parte inferiore, differente sia per lo stile, che per la dimensione delle tessere, molto più grandi e disposte con meno regolarità, a differenza del resto della composizione.

Architettura e svago

Cinecittà Est

Siamo nel X Municipio di Roma esattamente nel quartiere di periferia di Cinecittà Est dove da qualche tempo a questa parte la riqualificazione messa in atto dal Comune di Roma sembra portare una ventata d’aria nuova nel quartiere. A partire dal rifacimento di viale Antonio Ciamarra rimodellata in uno stile architettonico completamente moderno ed innovativo e punto di collegamento tra il temrminal della metro A, Anagnina e la Citta dello Sport di Tor Vergata a firma dal famoso architetto Santiago Calatrava. Una volta ultimata, l’opera  dio Calatrava meriterà una visita in periferia da parte di tutti gli appassionati di architettura che a cui va consigliato anche di passare per il nuovo viale Antonio Ciamarra. Altra importante opera nel quartiere di Cinecittà è la creazione in via Libero Leonardi, di uno dei più grandi ed attrezzati skatepark di Roma. A dimostrarlo la grande affluenza di giovani skaters che ogni giorno vengono da tutta Roma per passare il pomeriggio insieme al loro hobby. Per ultimo la presenza sul territorio di locali aperitivo e bar all’aperto che allietano soprattutto le serate dei più giovani. Un quartiere periferico dunque in cui vale la pena fare una visita, ovviamente prima o dopo essere andati a vedere i famosi Studi di Cinecittà.

lucchetti

Lucchetti a Ponte Milvio

Tra le tante attrazioni di Roma una ha fatto parlare di se grazie alla fortunata scena di un film, si tratta di Ponte Milvio. Nel film “Ho voglia di te” i due innamorati chiudevano un lucchetto sul lampione centrale del ponte e buttavano sul fondo del fiume Tevere la chiave a dimostrazione del loro eterno amore. Ma dopo l’uscita del film,quella di chiudere il lucchetto insieme alla propria anima gemella, diventò una vera e propria moda. Anche chi veniva in visita a Roma non si faceva sfuggire l’occasione di stringere quella simbolica promessa d’amore. Fino a quando nel 2007 il lampione centrale di Ponte Milvio ha ceduto al peso dell’enorme mole di lucchetti che ormai venivano chiusi uno sopra l’altro. Da allora il Comune di Roma ha dovuto prendere la situazione in mano e ha subito provveduto ad istallare in prossimità di ogni lampione dei pilastri sui quali sono state agganciate delle catene dove poter applicare i lucchetti, senza mettere a rischio l’integrità dei lampioni, del ponte e soprattutto della sicurezza pubblica. Ma Ponte Milvio non è solo un luogo romantico, anzi soprattutto la sera e durante il week-end il ponte e tutta la zona circostante si trasforma in uno degli appuntamenti più cool della movida romana. Locali, bar, chioschi e ristoranti sono aperti fino alle ore piccole e la sera sul ponte le persone superano di gran lunga il numero dei lucchetti.

statue di roma

La Pietà di Michelangelo

Di per sé la Basilica di San Pietro è già una straordinaria opera d’arte, e racchiude al suo interno dei veri e propri tesori, preziosi per il patrimonio artistico di tutto il mondo: opere come la Pietà di Michelangelo.

La Pietà di Michelangelo si trova all’interno della Basilica di San Pietro, entrando la troverete nella prima cappella sulla destra, è una statua fatta interamente in marmo di Carrara, ed alta 174 cm. Michelangelo, Abate di S.Dionigi e l’ambasciatore di Carlo IXX, firmarono un contratto, alla presenza del garante Jacopo Galli, la quale stabiliva che Michelangelo doveva finire l’opera entro un anno. Il marmo arrivò direttamente da Carrara e costò 450 ducati.

Nella Pietà spiccano sicuramente i forti particolari anatomici, la perfezione con la quale è stata fatta è sbalorditiva. E’ l’unica opera firmata da Michelangelo, infatti troviamo inciso in caratteri romani, sulla fascia che attraversa il seno della Vergine queste parole “Michael Angelus Bonarotus Florent Faciebat”, si pensa che Michelangelo abbia deciso di firmare quest’opera, perché è stata la prima interamente di gusto personale.

110 open tour a Roma, autobus turistico

110 open tour a Roma, autobus turistico

In tutte le grandi città di interesse artistico c’è un metodo per non perdersi neppure un monumento: gli autobus turistici. Il 110 open tour a Roma è il bus su due piani scoperto che fa da guida di Roma ai turisti desiderosi di destreggiarsi tra i luoghi più importanti della città, comodamente seduti.
La linea 110 tour a Roma è attiva ogni giorni, compresa la domenica, e prevede nuove partenze ogni 15 minuti. La prima corsa è effettuata alle ore 8:30 del mattino e l’ultima esattamente 12 ore dopo, alle ore 20:30.
Il vantaggio di questo servizio è che si passerà vicino ai maggiori monumenti di Roma, con la possibilità di scendere a qualsiasi fermata si desideri, per scattare qualche foto e magari effettuare visite. Con lo stesso biglietto, perciò, si potrà poi salire su una successiva corsa del 110 oper tour e proseguire il proprio giro turistico. A bordo si verrà minuti di audioguida, con auricolari monouso: in questo modo si avrà a disposizione una guida di Roma precisa e perfettamente sincronizzata con il percorso compiuto dall’autobus.
Il capolinea del 110 open tour è in Piazza dei Cinquecento, praticamente a Stazione Termini: qui è possibile acquistare il biglietto, valido ben 48 ore, rivolgendosi all’Info Box Trambus Open. Gli altri punti vendita si trovano all’info box del Colosseo, presso i rivenditori autorizzati, a bordo del bun 110 open tour e anche online, sul sito ufficiale.
Il prezzo per singolo biglietto è di 20 euro ma è stato introdotto anche il biglietto famiglia: sempre valido per 48 ore, ha un prezzo di 50 euro per quattro persone (massimo due adulti). Un bel risparmio e, in generale, un bel modo per farsi trasportare da una guida di Roma particolare e che consente di ammirare la città dall’alto, compiendo un giro panoramico della durata complessiva di circa due ore.

obelischi a Roma

Obelisco del Pincio a Roma

Roma

è la città d’arte per antonomasia, ricca di monumenti, chiese, piazze, musei, ma anche di obelischi, se ne contano ben tredici di origine antica, facendo diventare Roma, la città degli obelischi, oggi parleremo dell’Obelisco del Pincio o Antinoo. Insieme a quello di Piazza Navona e quello Sallustiano davanti alla chiesa di Trinità dei Monti, l’Obelisco del Pincio o Antinoo, è stato decorato successivamente al suo trasporto. L’Obelisco del Pincio fa parte dei tredici obelischi antichi che abbiamo a Roma e si trova nel parco di Roma del Pincio o Villa Borghese, su viale dell’Obelisco.

Misura un’altezza di 9,24 metri, e con l’aggiunta del basamento, e della stella in cima arriva a 17,26 metri, fu realizzato durante l’epoca di Adriano, in onore di Antinoo, inizialmente fu collocato davanti ad un monumento per celebrare le gesta del giovane morto in Egitto. Fu ritrovato fuori Porta Maggiore nel XVI secolo, successivamente venne messo nel palazzo dei Barberini per loro volere, però senza essere rialzato, poi venne donato a papa Clemente XVI che lo spostò nel Cortile della Pigna dentro il Vaticano.

Solo nel 1882 per volere di papa Pio VII l’Obelisco del Pincio prese posto nei giardini del Pincio, dove si trova tutt’ora. Se vi affacciate sulla piazza dove si trova l’obelisco, potrete ammirare la bellissima Piazza del Popolo dall’alto, con il suo obelisco, le chiese gemelle ed i suoi bar, come il famoso Bar Canova.

obelischi a Roma

Obelisco Sallustiano a Roma

Come molti sanno Roma ha molti obelischi, ma l’Obelisco Sallustiano al contrario di altri, fu decorato dopo il suo trasporto con geroglifici, stesso procedimento avvenuto per l’obelisco di Piazza Navona e del Pincio. L’Obelisco Sallustiano di trova esattamente tra la scalinata di Piazza di Spagna e la Chiesa di Trinità dei Monti.

L’Obelisco Sallustiano sfiora i 14 metri di altezza, è di granito rosso, fu decorato attraverso una copia di un’iscrizione presente sull’obelisco di Piazza del Popolo, l’esecuzione però non fu il massimo della precisione, addirittura alcuni geroglifici risulterebbero al contrario. La data del trasporto nell’attuale posizione non ci è pervenuta, sappiamo solo che prima stava negli Horti Sallustiani, tra il Pincio ed il Quirinale, e che alla morte dei proprietari, il possesso dell’obelisco e degli Horti passò nelle mani dell’imperatore Tiberio.

Sisto V avrebbe voluto erigerlo davanti la chiesa di Santa Maria degli Angeli, dopo più di un secolo, nel 1793 papa Clemente XII lo fece trasportare a Piazza S. Giovanni, vicino la Scala Santa, ma non venne eretto, al contrario si svolsero delle trattative per un suo trasporto a Parigi. Alla fine con Pio VI ha avuto la sua attuale posizione e nel 1787 i lavori furono ultimati dall’architetto Antinori

Tempio di Ercole Oleario

Tempio di Ercole Vincitore o Oleario

Il tempio di Ercole Vincitore o Ercole Oleario

si trova in piazza della Bocca della Verità all’interno del Foro Boario. Erroneamente il tempio viene chiamato di Vesta, figura della mitologia romana, per via della stretta somiglianza con quello del Foro Romano intitolato alla dea. Ad oggi il tempio di Ercole è l’edificio più antico di marmo conservatosi quasi integralmente. Quasi, perché a prima vista ci si accorge subito dell’assenza di una colonna e facendo più di attenzione anche di alcuni capitelli deteriorati. Tuttavia la struttura religiosa risalente al 120 a.C. conserva perfettamente la struttura e la forma originaria, nonostante qualche operazione di restauro. Il Tempio di Ercole fu commissionato da un ricco mercante di olio, Marco Ottavio Erennio, all’architetto greco Skopas minore, il quale iscrisse su un blocco di marmo il suo nome e quello del dio Ercole, protettore dei commerci, della transumanza delle greggi e ovviamente degli oleari. I Romani del tempo erano politeisti, adoravano cioè un grande numero di divinità. Con la graduale ellenizzazione molte divinità greche entrarono nella letteratura, nel teatro, nell’arte e nelle credenze religiose della Roma antica. E proprio questo il caso di Ercole, in greco Eracle probabilmente introdotto in Italia tramite il popolo dei Sanniti con cui i romani si scontrarono per circa 50 anni, uscendone vincitori e dando avvio ad una lunga serie di conquiste.