Il ghetto ebraico di Roma, dopo quello di Venezia, è uno dei più antichi ghetti al mondo. Situato nel primo Municipio di Roma, nel Rione Sant’Angelo alle spalle del Teatro di Marcello, il ghetto ricopre una delle migliori posizioni della capitale a due passi da Piazza Venezia, Circo Flaminio, Campo de Fiori, Campidoglio e da tutte le bellezze del centro di Roma. Oggi si presenta come un quartiere caratteristico della città di Roma, con ristoranti tipici ebraici, bar, negozi, musei e biblioteche ma un tempo le cose non andavano proprio così. Infatti i cittadini ebraici di Roma con la bolla papale del 1555 emanata da Paolo IV furono costretti a risiedere all’interno del ghetto, portando sempre addosso segni distintivi che permettessero il riconoscimento. La situazione rimase tale, con brevi periodi di libertà in occasione delle conquiste napoleoniche del 1798 e della Repubblica Romana del 1849, fino all’annessione di Roma al Regno d’Italia nel 1870 con il bombardamento di Porta Pia. Da quel momento in poi gli ebrei furono liberi cittadini con eguali diritti e doveri e il ghetto fu letteralmente smantellato e ammodernato con l’allargamento delle vie principali e la costruzione della nuova Sinagoga e del Tempio Maggiore di Roma dove oggi viene ospitato il museo ebraico.
1 Commento to Il ghetto ebraico, quartiere caratteristico di Roma
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12 Agosto, 2011 at 16:13
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